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La Commissione Europea nel 2004 ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia per la cattiva applicazione degli articoli 3 e 4 della Direttiva 91/271/CEE, a cui si aggiunge anche il mancato rispetto dell’articolo 5 qualora gli agglomerati oggetto della procedura, ricadano in aree sensibili e relativi bacini drenanti. Questo è ciò che accade per gli agglomerati lombardi essendo la Lombardia appartenente al Bacino Drenante all’Area Sensibile del Po.

Per cui la procedura del 2004/2034 è stata poi integrata con agglomerati > 10.000 A.E. che ricadano in Aree Sensibili e relativi Bacini Drenanti ed è confluita nella procedura 2009/2034 per mancato rispetto anche dell’art. 5.

Dopo una prima lettera di Costituzione in Mora del 25/06/2009, primo avvertimento scritto della Procedura d’Infrazione, ne è seguita una di Parere Motivato del 19/05/2011 poiché oltre 143 città in Italia non erano ancora collegate a un idoneo sistema fognario e/o non disponevano di impianti di trattamento secondario o questi ultimi avevano capacità insufficiente.

La Commissione ha deciso quindi di adire la Corte di Giustizia dell'UE poiché, anni dopo la scadenza del termine iniziale, almeno 50 agglomerati italiani presentavano ancora lacune con necessità di ulteriori lavori affinché i centri urbani non ancora conformi raggiungano gli standard previsti a tutela dei cittadini e dell'ambiente. Ne è scaturita quindi una condanna.

Se non verranno rispettati i cronoprogrammi presentati in fase di condanna per cui viene richiesto un monitoraggio mensile tale procedimento culminerà con l’applicazione di una sanzione allo Stato Italiano il quale si rivarrà sulle Regioni che a loro volta si rivarranno sugli Enti preposti alla realizzazione degli interventi negli agglomerati che, a 20 anni di distanza dall’entrata in vigore delle Direttiva, presentano ancora situazioni di infrazione.
L’AATO di Bergamo ha:

Stato di avanzamento della Procedura 2009/2034

Per l’Ambito di Bergamo non ci sono più agglomerati coinvolti in questa procedura in quanto i 4 agglomerati inizialmente presenti nella fase di Parere Motivato non sono più citati nella Sentenza di Condanna - Causa C 85/2013. Gli interventi programmati nel Piano Stralcio prevedevano anche opere per agglomerati che ora si trovano nella Procedura 2014/2059 per cui per l’Ambito di Bergamo si può ritenere “chiusa” la Procedura 2009/2034 ed è più corretto oggi fare esclusivo riferimento alla nuova Procedura 2014/2059. È importante sottolineare che le opere programmate ai fini della Procedura 2009/2034, per un agglomerato coinvolto nelle precedenti fasi e non più presente in Causa, devono comunque essere monitorate in quanto l’agglomerato resta presente nel Questionario UWWTD con una criticità non ancora risolta.